
CHARITY PROGRAM
ivi comprese le neoplasie. Nelle edizioni precedenti Ravenna Runners Club ha donato una somma di più di 21.100,00 Euro.
Una sfida lunga 42 km per dimostrare a sé stessa e agli altri pazienti oncologici che una diagnosi di tumore non è una ragione sufficiente per abdicare ai propri sogni e alle proprie passioni: basterà tagliare il traguardo di Maratona di Ravenna per confermarsi più forte del cancro? È quello che cercherà di scoprire Cristiana Di Pietrantonio, atleta del Club SuperMarathon e grande protagonista del nuovo progetto di charity che lega Ravenna Runners Club e Istituto Oncologico Romagnolo.
“Quando lo IOR mi ha chiesto di partecipare a questo evento non ci volevo credere: mi sono commossa – ha spiegato – ho bellissimi ricordi delle mie partecipazioni a Maratona di Ravenna ma purtroppo, nelle mie condizioni, non avrei mai potuto sperare di arrivare entro il tempo limite. Soffro di un carcinoma polmonare da un anno e mezzo: sono consapevole che i dati riguardo questa malattia indichino una sopravvivenza massima di circa 5 anni, ma non mi interessa. Vivrò altri tre anni? Non lo so, non mi interessa, so che voglio farlo a modo mio: correndo, e col sorriso sulle labbra”.
Davvero uno splendido esempio per tutti coloro che prenderanno parte alla Maratona ma non solo. Per aiutarla nell’impresa, Ravenna Runners Club ha deciso di affidarle anche due “palloncini”: due pacers, che contribuiranno ad accompagnarla al traguardo. E se Cristiana non riuscirà a tagliarlo entro il tempo limite, poco importa: saremo comunque tutti lì ad attenderla e ad applaudirla.
LA MISSION DELLO IOR
L’Istituto Oncologico Romagnolo è una no-profit fondata nel 1979 per affiancare le strutture pubbliche e i pazienti nella gestione della prevenzione e della cura delle neoplasie. In questi 42 anni la sua attività si è concentrata su due campi principali: sostegno della ricerca scientifica, impegno che ha portato anche alla fondazione di una struttura d’eccellenza come l’IRST di Meldola; ed erogazione di servizi gratuiti, come assistenza domiciliare e accompagnamento, per il malato e i suoi famigliari. Lo IOR ha anche contribuito in maniera determinante al miglioramento della rete oncologica romagnola, donando macchinari e dispositivi all’avanguardia ai vari ospedali per diagnosi sempre più precise, accurate e precoci.