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LA MEDAGLIA, IL NOSTRO GIOIELLO

È unica al mondo, è irripetibile, è uno dei simboli più conosciuti della Maratona di Ravenna. È la nostra medaglia, il nostro simbolo, la nostra icona internazionale.

Un vero e proprio gioiello realizzato a mano, creato ogni volta da Annafietta nel suo laboratorio artigianale del centro di Ravenna.

Ogni anno, da ormai dieci anni a questa parte, un frammento dell’arte bizantina nelle mani dei finisher della Maratona di Ravenna, un pezzo d’arte che arriva nelle case di tutto il mondo.

Per quanto riguarda la composizione di ogni singolo pezzo, rigorosamente assemblato a mano, viene costantemente rispettata la tradizione paleocristiana e bizantina utilizzando con la tecnica del “metodo diretto”: tessere di pasta vitrea poste su malta cementizia e fughe in sottosquadro per garantire il tipico gioco di riflessi e movimenti cromatici. Un effetto incredibile e unico al mondo che sa affascinare da migliaia di anni. Suggestioni, riflessi e colori unici al mondo. Solo per voi.

Dal 2015 la medaglia viene proposta in tre tagli diversi. La più grande per i finisher della Maratona sui 42,195 km, una versione leggermente più piccola per i runner che tagliano il traguardo nella Half Marathon, infine la versione minore per la Good Morning Ravenna 10,5K.

La medaglia 2022 si caratterizza per un profilo che racconta due storie distinte e unite allo stesso tempo. Il profilo di un pesce, viene ripreso dal dettaglio del mosaico parietale della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo che raffigura L’Ultima Cena con due pesci, uno dei mosaici più significativi nella navata centrale. Il profilo del pesce non si lega poi solamente all’ispirazione dei mosaici, ma racconta anche  la Romagna con le sue spiagge, i suoi porti e una lunghissima tradizione che non ha mai perso il contatto con il Mar Adriatico pur ampliando i propri orizzonti anche all’entroterra.

La medaglia 2020/2021 è diversa dalle precedenti, ma anche uguale per lo stile e le modalità. Si distingue perché non riprende i particolari dei celebri mosaici ravennati, ma propone il profilo probabilmente più famoso al mondo, quello di Dante Alighieri, così come rappresentato nel celebre quadro del Botticelli. Una scelta legata alle rievocazioni, previste per il 2021, ma già in programma da Settembre 2020 per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta che, esule da Firenze trovò rifugio a Ravenna, dove scrisse parte del Purgatorio e del Paradiso, e dove si spense il 13 Settembre 1321.

La medaglia 2019 sarà ricordata nella serie delle prime dieci opere come una di quelle dalla forma più originale e più vicina all’idea del gioiello. Una medaglia che si differenzia radicalmente dalle otto che l’hanno preceduta soprattutto per la forma che, in questo caso rappresenta un fiore. Un dettaglio questa volta tratto non dalle volte o dalle pareti decorate di mosaici bizantini di Ravenna, bensì dal pavimento della Basilica di San Vitale. i colori ricordano invece quelli del famoso cielo stellato del Mausoleo di Galla Placidia.

La medaglia 2018 torna ad essere di forma circolare e si ispira ad un’immagine dei mosaici della Basilica di San Vitale che rappresenta l’ostensione del sole fonte di luce, vita e calore, ovvero la Trinità. Il colore predominante è il rosso, legato concettualmente al calore ed all’energia. Tra i segni distintivi da sottolineare, la medaglia di dimensioni maggiori, quella riservata ai maratoneti della 42km, ha incastonato nel centro un tassello di metallo con XX inciso, ad evidenziare il traguardo della 20esima edizione della manifestazione.

La medaglia 2017  propone per la seconda volta nella storia di questa serie di medaglie la forma quadrata, ma lo fa con una prospettiva diversa. In questo caso, con le tessere del mosaico sono state realizzate delle sfumature. Non un disegno definito quindi, ma la tipica forma concentrica creata accostando i cromatismi del verde producendo quella nuance meravigliosa che solo con le tessere del mosaico si riesce a ottenere. È una tipica esecuzione dei grandi mosaici presenti nei monumenti bizantini. La scelta del colore invece vuole ricordare i grandi prati di mosaico che caratterizzano le decorazioni delle basiliche di Ravenna.

La medaglia 2016 colpisce subito l’attenzione per la sua forma rettangolare. I colori scelti sono il turchese e l’oro. Per realizzarla l’artista si è ispirata in questo caso ad un dettaglio che si trova un po’ ovunque nei mosaici ravennati e che  in particolare orna le croci bizantine. Si tratta di una sorta di pietra preziosa presente proprio all’interno della croce. Una scelta che rimarrà anche come memoria dato che, proprio nel 2016, il percorso della Maratona di Ravenna toccherà per la prima volta anche la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, l’ottavo monumento riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, dove nell’abside è presente la più grande croce bizantina dei nostri mosaici.

La medaglia 2015 si ispira all’oro musivo ed a Klimt. Nel 1903 il pittore austriaco Klimt si recò e soggiornò per due volte a Ravenna al fine di ammirare lo sfarzo dei mosaici bizantini. L’oro musivo gli suggerì un nuovo modo di trasfigurare la realtà e modulare le parti piatte e plastiche con passaggi tonali, dall’opaco al brillante. L’oro è anche il colore della vittoria, chi taglia il traguardo della Maratona di Ravenna è sempre un vincitore e per il 2015 ecco una sorta di medaglia d’oro, simbolo della città ed emblema del successo. La medaglia 2015 sarà ricordata anche come il primo esemplare a distaccarsi del tutto dalla forma circolare ed ovale dei primi anni.

La medaglia del 2014 prende ispirazione da un particolare della volta multicolore che si trova all’interno della Basilica di San Vitale: uno dei più famosi ed importanti luoghi di culto cattolici di Ravenna, esemplare capolavoro dell’arte paleocristiana e bizantina. La basilica è inserita dal 1996 nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’Unesco, all’interno del sito seriale “Monumenti paleocristiani di Ravenna”.

La medaglia del 2013 racconta un altro dettaglio della celebre volta stellata del Mausoleo di Galla Placidia, un esempio di arte bizantina che rappresenta la storia e la cultura della città.  Ecco dunque incastonato nella base circolare della medaglia un dettaglio centrale delle stelle più grandi del cielo in mosaico, un cielo che rappresenta corpi luminosi di grandezza decrescente verso l’alto, su sfondo blu, secondo un modello che durerà ancora a lungo, per tutto il Medioevo. Una particolarità del 2013 che rende i pezzi realizzati ancor più unici, irripetibili e per questo preziosi: le medaglie sono state realizzate in due colori, blu e turchese.

La medaglia del 2012 nasce da un altro famoso mosaico che da sempre rende Ravenna meta di turisti e studiosi. Il contesto è, per quella che sarà ricordata come la seconda medaglia in mosaico della Maratona, quello della Basilica di San Vitale. Ed in particolare, l’idea di questa medaglia prende spunto da famosissimo ritratto dell’imperatrice Teodora, immortalata mentre avanza portando sulle mani un calice d’oro tempestato di gemme. La medaglia 2012 nasce da un dettaglio della veste dell’imperatrice facilmente individuabile ad occhio nudo.

La medaglia del 2011 é il primo pezzo della serie di Annafietta e per questo anche il più ricercato, perchè prodotto in un numero di pezzi minore rispetto alla successive.  L’idea dalla quale nasce la realizzazione della medaglia trova ispirazione dalla volta del Mausoleo di Galla Placidia, uno dei monumenti paleocristiani simbolo della città di Ravenna. Ecco dunque un particolare del cielo stellato in mosaico più famoso al mondo, riprodotto con la tecnica musiva bizantina tradizionale, tessere di pasta vitrea tagliate a mano una ad una, adagiate su cemento. La lunga serie delle medaglia della Maratona è iniziata proprio da qui.

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